Possibile che dobbiamo sempre vivere con la paura che da un giorno all’altro la nostra vita peggiori radicalmente?
Buongiorno a tutte care NateLibere,
oggi vi parlerò di un aspetto emotivo tipico di noi donne che si chiama “Sindrome di Cenerentola”.
Avete presente la povera ragazza che vive il sogno della sua vita, veste un abito fantastico e si reca al ballo reale dove, ovviamente, il principe azzurro si innamora perdutamente di lei? Sono sicura che tutte voi conoscete bene la storia e quindi avete chiara l’ansia di questa povera fanciulla all’avvicinarsi della mezzanotte.
Eh si! Perché a mezzanotte tutti gli sforzi fatti per presentarsi a corte, tutto quello che di fantastico la circonda svanisce e la carrozza torna ad essere una zucca!
Così, senza un vero motivo, senza un perché, solo perché la felicità non può durare a lungo, solo perché il mondo è un posto pieno di gente cattiva che ti calpesta: un mondo di matrigne e sorellastre, dove tu non puoi avere il controllo di ciò che ti accade. Se il giorno dopo il Vassallo del Re ti trova, bene, altrimenti…
Adesso non voglio addentrarmi in una materia che non è assolutamente la mia, cioè quella della rilettura delle favole in versione genderfluid, ma dal punto di vista della gestione del patrimonio e delle finanze questa sindrome della mezzanotte è molto importante per capire come funziona il nostro cervello quando dobbiamo pensare, agire e prendere decisioni, per quel che riguarda il nostro futuro.
Perché molto spesso ci comportiamo come delle piccole Cenerentole? Ti è mai capitato di pensare di non avere il controllo della tua vita finanziaria? Come se da un giorno all’altro dovesse succedere un qualche evento fuori dal tuo controllo che azzera la tua sicurezza lavorativa, finanziaria o patrimoniale?
Cosa potrebbe veramente succedere da un giorno all’altro?
Migliaia di anni di condizionamenti ci fanno credere che la nostra sicurezza finanziaria non possa essere sotto il nostro controllo, ma che piuttosto dipenda da “fattori esterni” o addirittura da altre persone (marito, genitori, datori di lavoro).
Questa insicurezza sulla nostra capacità di costruirci un futuro stabile, da sole e con le nostre forze, ci fa entrare in un “cul de sac” senza fine: non sono sicura di avere abbastanza denaro per mantenere la mia vita così com’è; questo mi provoca paura; ma preferisco la paura piuttosto che qualcuno mi dica che sia veramente così; faccio a finta di niente, vado avanti, accumulo più che posso; ma la paura non passa; e se mio marito mi lascia? E se perdo il lavoro? E se mi ammalo gravemente? E se rimango da sola? E se viene un terremoto e rimango senza casa? Tanto sono cose troppo gravi, non potrei farci niente; non faccio niente e continuo ad avere paura; continuo a pensare al giorno in cui qualcosa o qualcuno trasformerà la mia carrozza in zucca.
Ma perché non posso avere paura e basta?
Dicono che la paura è fondamentale perché ci salva la vita mettendoci nelle condizioni di prevedere il pericolo. Se non avessimo paura saremmo delle incoscienti, metteremo noi e i nostri cari in situazioni di pericolo. Vero, ma è altrettanto vero che la paura, quando è importante, quando tocca aspetti della nostra vita molto sensibili, e i soldi lo sono insieme ai figli e alla salute, rischia di bloccarci, rischia di non permetterci di prendere le decisioni giuste per la nostra salvezza; rischia di farci restare immobili di fronte al pericolo. Rischia di farci diventare tutte Cenerentole a mezzanotte.
C’è quindi una cura per guarire dalla Sindrome di Cenerentola?
Assolutamente si. L’unico problema è che non si può prendere in pastiglie, sarebbe molto comodo! Ma la cura è semplice e ha un nome ben preciso: si chiamo Metodo NataLibera ed è un metodo che ormai è stato utilizzato e provato da decine di donne.
Le NateLibere, alla fine del percorso che propongo, mi ringraziano proprio perché quando escono dal mio ufficio si sentono più leggere; sanno cosa possono e devono fare per vivere senza paura; hanno la consapevolezza di avere il controllo delle loro finanze; imparano una strategia semplice per essere in grado di prendere qualsiasi decisioni riguardo ai loro soldi; sanno cosa è importante per loro; sanno come realizzarlo; sanno di aver pensato “a tutto”. Sanno che anche se in quel preciso momento della loro vita non possono risolvere proprio tutte le questioni più importanti, hanno trovato soluzioni per quelle prioritarie. Sanno che hanno un piano ben fatto che le protegge dagli eventi “incontrollabili” della vita. Insomma entrano con paura e pensieri, escono con consapevolezza e soddisfazione.
Soddisfazione? Si, tanta soddisfazione, perché la verità è che ognuna di noi fa già moltissimo per la propria sicurezza finanziaria, a volte si tratta solo di mettere ordine e fare chiarezza su ciò che già si ha.